Accudire un familiare malato o non autosufficiente è un impegno grande, che può avere ripercussioni sia dal punto di vista fisico che mentale.
Il caregiver è spesso colui che ha il legame più forte con la persona malata (o che ha più tempo da dedicarle) e che si fa carico della maggior parte dell’assistenza, privandosi dei propri spazi di vita personale e sociale.
Oggi parliamo di Sindrome di Burden, spesso associata a quella di Burnout, un fenomeno poco conosciuto (ma ampiamente diffuso), che non deve essere in alcun modo sottovalutato.
Sindrome di Burden: chi è il caregiver
Con il termine caregiver si indica una figura di riferimento, solitamente un familiare, che si prende cura di un caro malato o disabile.
In linea generale, la maggior parte dei caregiver sono donne e si prendono carico della totalità (o quasi) delle attività inerenti alla gestione quotidiana dell’ammalato, come l’igiene, l’alimentazione, la somministrazione di farmaci, la mobilizzazione e così via.
Spesso il caregiver assume questo ruolo in modo inatteso e graduale, e proprio per questo non è detto che sia preparato, psicologicamente e tecnicamente, a far fronte a tutte le responsabilità, le preoccupazioni e le difficoltà che una situazione simile comporta.
Ecco allora che si parla di Burden del caregiver. Di seguito cerchiamo di spiegare di cosa si tratta.
Cos’è la sindrome di Burden
Una patologia ancora poco conosciuta, la sindrome di Burden del caregiver, nota anche come sindrome del caregiver o stress del caregiver, si riferisce alla serie di sintomi fisici, emotivi e psicologici che i caregiver possono sviluppare quando si prendono cura di una persona malata o disabile a lungo termine.
La preoccupazione continua per lo stato di salute del proprio caro e il dispendio di tempo ed energie rappresentano difficoltà rilevanti per il caregiver, sebbene non siano le uniche; la condizione di non autosufficienza del malato, infatti, comporta un’importante trasformazione dello stile di vita di chi se ne fa carico, che si ripercuote sul lavoro, con gli altri membri della famiglia, con gli amici e in ogni altra sfera della vita.
In generale, la sindrome di Burden condiziona la vita del caregiver in diverse modalità, ovvero si parla di:
- Carico evolutivo: sensazione di non poter fare la stessa vita dei propri coetanei;
- Carico oggettivo: riguarda le ore effettive dedicate alla cura del malato;
- Carico sociale: le difficoltà derivanti dall’intento di conciliare tutte le sfere della propria vita con questo tipo di impegno;
- Carico emotivo: sentimento di vergogna o imbarazzo verso alcuni comportamenti del malato, dovuti all’aggravarsi della sua condizione;
- Carico fisico: dispendio di energie impiegate.
Sintomi della Sindrome di Burden
La sindrome di Burden del caregiver può manifestarsi in vari modi, come ad esempio:
- Affaticamento fisico e mentale;
- Ansia e depressione
- Irritabilità e frustrazione
- Problemi di sonno;
- Problemi di concentrazione e memoria;
- Diminuzione della soddisfazione del lavoro e delle relazioni;
- Problemi di salute fisica, come problemi cardiovascolari e immunologici.
Il caregiver può essere esposto a un alto livello di stress emotivo, fisico e finanziario, il che può contribuire alla sindrome di Burden del caregiver. I fattori di rischio per lo sviluppo della sindrome di Burden del caregiver possono includere l’intensità e la durata della cura, la complessità delle esigenze della persona assistita, la mancanza di supporto sociale e finanziario, e l’isolamento sociale.
È importante riconoscere i sintomi della sindrome di Burden del caregiver e prendere misure per ridurre il loro livello di stress.
Per questo, puoi rivolgerti a strutture specializzate, in grado di accogliere la persona malata e prendersene cura, sollevando te da questo compito così impegnativo.
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